La scelta di aderire o meno al Concordato Preventivo Biennale rappresenta per tutti i contribuenti una scelta facoltativa che si basa su dati previsionali e comporta per il contribuente il fatto di dover assoggettare ad IRPEF/IRES ed eventualmente ad IRAP i redditi preconcordati. L’adesione al CPB potrebbe generare danni al contribuente che non riuscisse poi a realizzare redditi pari o superiori a quelli concordati, ma anche la mancata adesione potrebbe rivelarsi dannosa per il contribuente che conseguisse redditi superiori a quelli che avrebbe potuto concordare.
In tale contesto, il ricorso ad una delibera dell’assemblea dei soci è senza dubbio necessaria nelle s.r.l. che abbiamo optato per il regime della trasparenza fiscale; la scelta di aderire o meno al concordato trascina o esclude infatti nella sfera del concordato preventivo biennale anche ogni singolo socio della società. Ma anche nelle società di capitali “non trasparenti”, a tutela dell’operato dell’organo amministrativo, è consigliabile sottoporre l’adesione al concordato preventivo all’assemblea in modo da rendere quantomeno edotti della scelta tutti i soci, pur non essendo indispensabile una specifica approvazione.
Per agevolare il lavoro del Professionista si propone una bozza di verbale, con le opzioni e le alternative possibili, da adottare per le S.r.l. che intendono formalizzare la decisione con il metodo assembleare.
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