La Cassazione - con ordinanza del 17 aprile 2025, n. 10092 - ha accolto il ricorso dell'Università, escludendo il diritto della lavoratrice al conguaglio della retribuzione piena per il periodo in cui era stata sospesa obbligatoriamente dal servizio a seguito dell'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta nell'ambito di un procedimento penale.
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