Rassegna di Giurisprudenza
CORTE DI CASSAZIONE

Rassegna di Giurisprudenza 14 febbraio 2025, n. 585

di Benedetta Cargnel | 14 Febbraio 2025
Rassegna di Giurisprudenza 14 febbraio 2025, n. 585

Il Fatto

Un lavoratore adiva il Tribunale per ottenere il pagamento delle differenze retributive per il lavoro svolto di domenica e di notte.

La Corte d’Appello, in parziale riforma della sentenza di primo grado, condannava il datore di lavoro.

Il datore di lavoro ricorreva per cassazione.

Il Diritto

La corte ribadisce che il lavoro prestato nella giornata di domenica, anche nell'ipotesi di differimento del riposo settimanale in un giorno diverso, deve essere in ogni caso compensato con un quid pluris che, ove non previsto dalla contrattazione collettiva, può essere determinato dal giudice e può consistere anche in benefici non necessariamente economici, salva restando l'applicabilità della disciplina contrattuale collettiva più favorevole; dunque, il lavoratore che presti la propria attività nella giornata di domenica, ha diritto, anche nell'ipotesi di differimento del riposo settimanale in un giorno diverso, ad essere in ogni caso compensato, per la sua particolare penosità, con un quid pluris.

La corte pertanto rigetta il ricorso.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Un lavoratore vince causa per differenze retributive dovute per lavoro domenicale e notturno. La Corte d'Appello condanna il datore di lavoro, confermato in cassazione.