Il corretto inquadramento del lavoratore da effettuare all’atto dell’assunzione risulta fondamentale nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato che si configura come un contratto di “scambio” dove a fronte dell’attività lavorativa il lavoratore ha diritto a ricevere un corrispettivo sotto forma di retribuzione. Spetta al datore di lavoro assegnare al lavoratore le mansioni da esercitare nello svolgimento del rapporto di lavoro in attuazione del potere direttivo e organizzativo. Ma quali sono le differenze tra categoria legale, qualifica e livello? In quali casi è possibile modificare le mansioni? Ed è possibile demansionare il lavoratore? E se si quanti e quali tipi di demansionamento esistono?
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