La retribuzione complessiva del lavoratore si compone di un insieme di elementi stabiliti dalla legge, dai contratti collettivi ai vari livelli (accordi interconfederali, contratti di categoria, accordi integrativi territoriali, accordi aziendali), dall’accordo individuale fra datore di lavoro e lavoratore e, infine, di compensi erogati unilateralmente dal datore di lavoro.
Tra le componenti aggiuntive che possono essere concordate tra le parti, vi è lo straordinario forfetizzato, che rappresenta una deroga alla disciplina ordinaria in tema di retribuzione dello straordinario.
Nel caso di straordinario continuativo, cioè svolto con regolarità, infatti, le parti possono accordarsi sulla c.d. forfetizzazione del lavoro straordinario: concordano un compenso forfettario e fisso che corrisponde ad un certo quantitativo di ore di lavoro straordinario che il datore si riserva di chiedere o meno al lavoratore (questi elementi devono obbligatoriamente risultare dal patto in quanto elementi essenziali dello stesso).
Vediamo, dunque, quale sia la corretta disciplina da applicarsi a questo istituto.
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