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EMERGENZA CORONAVIRUS

Quarantena volontaria e quarantena fiduciaria: la disciplina ai tempi del Covid-19

Come comportarsi nei confronti di un dipendente che rientra da un Paese straniero a rischio o teme di essere entrato in contatto con un soggetto infetto

di Francesco Geria - LaborTre Studio Associato | 24 Luglio 2020
Quarantena volontaria e quarantena fiduciaria: la disciplina ai tempi del Covid-19

I molteplici interventi normativi che si sono susseguiti nei mesi scorsi per far fronte all’emergenza Covid-19, in tutti gli ambiti in cui la diffusione del virus ha avuto ripercussioni, hanno cercato di dettare regole anche per quanto attiene ai comportamenti sociali e alla sfera lavorativa.

Con l’approssimarsi del periodo feriale, dunque, di fondamentale importanza risulta l’analisi dei comportamenti da adottare, da parte del datore di lavoro e del personale dipendente, una volta che, concluse le proprie ferie, ci si appresti alla ripresa del servizio.

Chiarito, infatti, che qualora un lavoratore contragga il virus sul luogo di lavoro, il suo stato sia equiparato a quello dell’infortunio, come comportarsi nei confronti di un dipendente che rientra da un Paese straniero a rischio o teme di essere entrato in contatto con un soggetto infetto?

Con il presente intervento cercheremo di rispondere ad alcuni di questi quesiti, avendo cura di distinguere tra quarantena obbligatoria, volontaria ed assenza per paura di contagio.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il testo fornisce chiarimenti sulle diverse tipologie di quarantena e sul trattamento economico dei lavoratori in caso di assenza per paura del contagio.