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FINE RAPPORTO

Coronavirus: il “blocco” dei licenziamenti collettivi e per giustificato motivo oggettivo

Possibilità per i datori di lavoro di procedere alla revoca del recesso per giustificato motivo oggettivo intimato in un determinato periodo e al ricorrere di specifiche condizioni

di Emanuele Maestri, Eleonora Galbiati | 21 Maggio 2020
Coronavirus: il “blocco” dei licenziamenti collettivi e per giustificato motivo oggettivo

Tra le svariate misure adottate per far fronte al coronavirus, il D.L. 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. “decreto cura Italia”, entrato in vigore il 17 marzo scorso e convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27), all’articolo 46 , ha previsto la sospensione di talune tipologie di licenziamenti. Tale disposizione è stata oggetto di modifica anche ad opera dell’articolo 80 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. “decreto rilancio”, recante le misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19), entrato in vigore martedì 19 maggio, che ha disposto la sospensione anche delle procedure di licenziamento per giustificato motivo in corso di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, e ha introdotto la possibilità per i datori di lavoro di procedere alla revoca del recesso per giustificato motivo oggettivo intimato in un determinato periodo e al ricorrere di specifiche condizioni. Si illustra il contenuto della previsione in questione anche alla luce dei provvedimenti/chiarimenti resi noti dai vari Istituti.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Sospensione licenziamenti collettivi e giustificato motivo oggettivo fino al 16 agosto 2020, con deroghe per alcuni casi specifici. Revoca possibile con richiesta di cassa integrazione. Normative dettagliate.