Un mio cliente in data 12/04/2017 ha emesso nei confronti di un proprio fornitore una dichiarazione di intento per avvalersi della possibilità di acquistare in esenzione di imposta per operazioni fino a concorrenza di Euro 100.000.
Verificato che, in ragione delle fatture in esenzione Iva emesse, l'importo comunicato si stava esaurendo, ha inviato telematicamente in data 21/06/2017 all'Agenzia delle Entrate una nuova dichiarazione di intento, comunicandola poi al cliente.
Nel predisporre la nuova istanza erroneamente ha barrato la casella "integrativa" indicando il protocollo della precedente istanza del 12/04/2017, non rendendosi conto che così facendo non integrava ma annullava e sostituiva la precedente istanza.
Preciso che nessuna fattura è stata poi emessa dal fornitore sulla base della seconda dichiarazione di intento.
Il problema è come comunicare all'Agenzia delle Entrate che la seconda dichiarazione di intento del 21/06/2017 sia da considerarsi come non realizzata.
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