Il Tribunale di Firenze, con l’ordinanza del 14 marzo 2025, affronta una vicenda destinata a diventare un punto di riferimento nella giurisprudenza italiana in materia di uso dell’intelligenza artificiale e responsabilità processuale. L’introduzione massiva di strumenti di IA nella prassi forense apre una nuova frontiera etica e tecnica: quella della responsabilità professionale aumentata e l’avvocato, pur non essendo un esperto informatico, è chiamato a conoscere i limiti dei tool che utilizza e ad assumersi la paternità consapevole di ogni riga scritta.
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