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Nuovi impatriati: servono 6 anni all’estero se i datori di lavoro non coincidono

21 Febbraio 2025
Nuovi impatriati: servono 6 anni all’estero se i datori di lavoro non coincidono

Se un lavoratore rientra in Italia nel 2025 e lavora per la stessa società per la quale aveva già lavorato in un periodo non immediatamente precedente al trasferimento all’estero, il requisito minimo di residenza fuori dall’Italia, al fine di fruire del nuovo regime degli impatriati (ex D.Lgs. n. 209/2023), è di 6 periodi d’imposta. Lo chiarisce l’Agenzia delle entrate, con la risposta all’interpello n. 41 del 20 febbraio 2025, precisando che il periodo minimo si allunga a 7 anni soltanto se il lavoratore aveva già lavorato per la stessa società o gruppo societario. 

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Per fruire del nuovo regime degli impatriati, un lavoratore rientrato in Italia nel 2025 deve aver risieduto all'estero per almeno 6 periodi d'imposta, salvo casi specifici.