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IMU su immobili posseduti da non residenti

3 Aprile 2024
IMU su immobili posseduti da non residenti

Con l’entrata in vigore della nuova IMU, le agevolazioni per le abitazioni possedute dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato sono state totalmente soppresse. In questi mesi, si è discusso quindi una reintroduzione della disciplina di favore relativamente a immobili posseduti in Italia da cittadini iscritti nell'AIRE, al fine di porre un rimedio allo spopolamento di tanti territori, e valorizzare il patrimonio edilizio nazionale, specialmente nei piccoli comuni. Appare utile quindi, riepilogare, brevemente il quadro normativo vigente in cui tale proposta andrebbe ad innestarsi.

La legge di bilancio 2020 (art. 1 , commi da 738 a 783, della Legge n. 160 del 2019) ha riformato l'assetto dell'imposizione reale immobiliare, unificando le due previgenti forme di prelievo - IMU e TASI - e facendo confluire la relativa normativa in un unico testo, relativo all'Imposta Municipale Propria – IMU.

Con riferimento al regime dell'abitazione principale, si ricorda che essa è esente dal tributo, salvo che si tratti di abitazioni classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (c.d. di lusso). L'abitazione principale ai fini IMU è definita come l'unità immobiliare in cui il soggetto passivo e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente.

A partire dal 2021 è stata poi prevista la riduzione del 50% dell’IMU e di due terzi della TARI per i soggetti non residenti in Italia e titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia (art. 1, comma 48 , Legge n. 178/2020), mentre solo per il 2022 per gli stessi soggetti è stata prevista un’ulteriore riduzione dell’IMU al 37,5% in luogo del 50%.

Allo stato attuale, come anticipato, è al vaglio un’ipotesi di esenzione complessiva ed assimilazione all’abitazione principale per i residenti all’estero iscritti all’AIRE rispetto ai pensionati esteri non iscritti.

Si tratta di una proposta di legge che va senz’altro nella direzione di maggiore equità ed equiparazione dei sistemi al momento a regime ma che si scontrerà, evidentemente, con le necessità di far fronte alle mancate entrate per gli enti locali.

Come recentemente osservato da Alessandro Canelli, delegato alla Finanza locale, presidente Ifel e sindaco di Novara, intervenuto davanti alla Commissione Finanze della Camera, nell’ambito dell’esame delle modifiche di legge proposte in materia di equiparazione del regime fiscale nell’applicazione dell’imposta municipale propria e dell’imposta di registro relativamente a immobili posseduti nel territorio nazionale da cittadini iscritti all’AIRE, infatti andrà adeguatamente “considerato l’impatto che l’esenzione avrà sui bilanci comunali, quantificando in prima battuta un ristoro di circa 20 milioni di euro in attesa di definirlo esattamente nelle sedi tecniche”. In sostanza, precisa il delegato ANCI, si tratta solo di “definire una giusta copertura finanziaria delle nuove disposizioni che dovranno trovare perfetta compensazione nel riassetto dell’entrata soppressa”.

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