I buoni pasto rappresentano un servizio sostitutivo di mensa e vengono erogati come benefit ai lavoratori dipendenti delle aziende che non hanno una mensa aziendale, o come alternativa a quest’ultima. L’acquisto, l’erogazione e la cessione dei buoni pasto, così come il ritiro da parte dell’esercente, danno luogo a scritture contabili ben precise. Di seguito ci soffermiamo sulla procedura da seguire per l’esercente di un bar, ristorante, tavola calda, supermercato, etc. che riceva un pagamento a mezzo buoni pasto.
Esempio:
Supponiamo che un ristoratore:
Venendo agli adempimenti dell’esercente, lo stesso:
Supponendo per ragioni di semplicità che il pasto di cui sopra sia l’unico fatturato nel mese di riferimento dal ristoratore, ai fini fiscali avremo:
Sconto: 20 € x 5% = 1,00 € |
Importo scontato: 20,00 € - 1,00 € = 19,00 € |
Imponibile: 19,00 € x 100/110 = 17,27 € |
IVA: 17,27 € x 10% = 1,73 € |
Totale fattura: 17,27 € + 1,73 € = 20,00 €. |
In sede contabile in genere si procede, al momento dell’emissione della fattura, come di seguito:
Data |
Conto |
Dare |
Avere |
…. |
Crediti vs società emittente BP |
19,00 |
|
…. |
Ricavi |
|
17,27 |
…. |
IVA a debito |
|
1,73 |
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