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Esercenti, come contabilizzare il pagamento con buoni pasto?

5 Settembre 2023
Esercenti, come contabilizzare il pagamento con buoni pasto?

I buoni pasto rappresentano un servizio sostitutivo di mensa e vengono erogati come benefit ai lavoratori dipendenti delle aziende che non hanno una mensa aziendale, o come alternativa a quest’ultima. L’acquisto, l’erogazione e la cessione dei buoni pasto, così come il ritiro da parte dell’esercente, danno luogo a scritture contabili ben precise. Di seguito ci soffermiamo sulla procedura da seguire per l’esercente di un bar, ristorante, tavola calda, supermercato, etc. che riceva un pagamento a mezzo buoni pasto.

Esempio:

Supponiamo che un ristoratore:

  • fornisca ad un cliente un pasto del valore di 20 € per il quale riceve in pagamento n. 4 ticket restaurant da 5 euro;
  • lo sconto, previsto nella convenzione con la società emittente il buono pasto è pari al 5%;
  • l’IVA applicata è del 10%.

Venendo agli adempimenti dell’esercente, lo stesso:

  • al momento della somministrazione del pasto, emette uno scontrino fiscale con la dicitura “corrispettivo non incassatoper 20 € (si noti che l’IVA non entra nella liquidazione del periodo);
  • in seguito, di norma a fine mese, emette fattura nei confronti della società che ha emesso il buono pasto;
  • l’imponibile IVA della fattura è al netto dello sconto applicato e si dovrà avere cura di scorporare dall’importo scontato l’IVA del 10%.

Supponendo per ragioni di semplicità che il pasto di cui sopra sia l’unico fatturato nel mese di riferimento dal ristoratore, ai fini fiscali avremo:

Sconto: 20 € x 5% = 1,00 €

Importo scontato: 20,00 € - 1,00 € = 19,00 €

Imponibile: 19,00 € x 100/110 = 17,27 €

IVA: 17,27 € x 10% = 1,73 €

Totale fattura: 17,27 € + 1,73 € = 20,00 €.

In sede contabile in genere si procede, al momento dell’emissione della fattura, come di seguito:

Data

Conto

Dare

Avere

….

Crediti vs società emittente BP

19,00

 

….

Ricavi

 

17,27

….

IVA a debito

 

1,73