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Continuità aziendale nei bilanci 2023: gli obblighi del revisore

14 Marzo 2023
Continuità aziendale nei bilanci 2023: gli obblighi del revisore

La continuità aziendale o la sua funzionalità va valutata dai revisori nella loro attività di giudizio del bilancio 2023. Nel 2023, infatti, assume particolare rilevanza il monitoraggio prospettico dell’equilibrio economico, vista l’emersione di potenziali situazioni di criticità di business. In particolare, le imprese (sia quelle che hanno contratto finanziamenti a tasso variabile, sia quelle che ricorreranno a nuovi finanziamenti) dovranno fronteggiare un incremento significativo degli oneri finanziari. Inoltre, in alcuni settori in particolare, la marginalità è in “sofferenza” a causa dell’inflazione che conduce ad un incremento dei costi che non sempre è ribaltato sull’incremento dei prezzi.

L’art. 2423-bis, comma 1, n. 1 del c.c., infatti, stabilisce che la valutazione delle voci deve essere fatta nella prospettiva della continuazione dell’attività (c.d. “going concern”) e l’OIC 11, che disciplina le finalità e i postulati del bilancio, precisa che è necessario tenere conto del fatto che l’azienda costituisce un complesso economico funzionante destinato alla produzione di reddito.

Da un lato, quindi:

  • nella fase di preparazione del bilancio, la direzione aziendale deve effettuare una valutazione prospettica della capacità dell’azienda di continuare a costituire un complesso economico funzionante destinato alla produzione di reddito per un prevedibile arco temporale futuro (un periodo di almeno 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio);
  • dall’altro, il revisore inserisce nella Relazione di revisione (art. 14, comma 2 del D.Lgs. n. 39/2010) le sue osservazioni. Egli deve fornire una dichiarazione su eventuali incertezze significative relative a eventi o a circostanze che potrebbero sollevare dubbi significativi sulla capacità della società sottoposta a revisione di mantenere la continuità aziendale. Alla continuità aziendale è dedicato l’ISA Italia 570, dove vengono esaminate le procedure per la valutazione dei presupposti della stessa e i relativi effetti sulla Relazione di revisione. Secondo l’ISA Italia 315, il revisore deve valutare se esistono condizioni che possano far sorgere dubbi significativi sulla capacità dell’impresa di continuare ad operare come un’entità in funzionamento.

In particolare, il revisore, in presenza di dubbi sulla continuità aziendale, deve svolgere le seguenti attività:

  • acquisire elementi probativi sufficienti ed appropriati sull’utilizzo da parte della direzione del presupposto della continuità aziendale ed esaminare se l’analisi effettuata sia stata ben rappresentata nella redazione del bilancio;
  • concludere, sulla base degli elementi probativi di cui sopra, se esista un’incertezza significativa sulla capacità dell’impresa di continuare ad operare come un’entità in funzionamento;
  • considerare e stabilire le implicazioni inerenti la redazione della Relazione di revisione.

Si veda anche il software pubblicato per il calcolo degli indici della crisi.