Il nuovo codice della crisi d’impresa impone all’imprenditore un approccio preventivo alla gestione di tale criticità, rendendo imprescindibili strumenti di programmazione e controllo di gestione e un sistema documentale descrittivo dell’organizzazione. In tale contesto, anche in vista dei prossimi bilanci, appare utile ripercorrere i principali allert connessi alla gestione delle posizioni debitorie.
Ai sensi dell’art. 2086 c.c. ogni imprenditore (collettivo o individuale, indipendentemente dalla dimensione) è tenuto ad organizzarsi in modo da essere in grado di rilevare tempestivamente la crisi e la perdita della continuità aziendale.
In termini pratici una simile eventualità potrebbe essere scongiurata attraverso l’utilizzo di un indice di sostenibilità dei debiti, come, ad esempio, il Debt Service Coverage Ratio (DSCR): un indice finanziario prospettico, rilevante anche per le banche, in fase di verifica della sostenibilità del debito.
Concretamente, le imprese dovrebbero quindi dotarsi di strumenti di controllo in grado di monitorare la dinamica dei flussi economico-finanziari, quali:
Tali strumenti potrebbero, inoltre, arricchirsi con opportune tecniche di risk management per la misurazione e mitigazione dei rischi, ad esempio, con l’impiego di contratti finanziari derivati di copertura o tecniche di hedging interno.
In tale contesto appare fondamentale il monitoraggio dei debiti dell’impresa tra cui in particolare:
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