Flat tax incrementale: la franchigia del 5% va applica al reddito più alto

Nel corso del Videoforum  organizzato da ItaliaOggi del 23 gennaio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sull’applicazione della flat tax incrementale.

Il regime opzionale e temporaneo (riguarda esclusivamente l'anno d'imposta 2023), introdotto dalla legge di Bilancio 2023, prevede che le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni che non applicano il regime forfetario, possano, in sede di dichiarazione dei Redditi 2024 applicare, in luogo delle ordinarie aliquote IRPEF, un’imposta del 15% sostitutiva sull’eccedenza del reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo rispetto al più elevato dichiarato nel triennio 2020-2022. L’eventuale eccedenza è soggetta ad IRPEF secondo i criteri ordinari (di tale eccedenza si tiene comunque conto ai fini della spettanza e per la determinazione di deduzioni, detrazioni o benefici di qualsiasi titolo, anche di natura non tributaria, qualora il riconoscimento di detti benefici sia subordinato al possesso di requisiti reddituali).

La flat tax incrementale può essere applicata qualora vi sia una differenza tra: 

• il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e
• il reddito d’impresa e di lavoro autonomo, d’importo più elevato, dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, decurtata la differenza di un importo pari al 5% di quest’ultimo ammontare.

La criticità nel calcolo risolta ieri grazie a una risposta dell'Agenzia delle Entrate - La franchigia del 5% non era chiaro se andasse applicata alla base imponibile provvisoria (reddito 2023 - reddito più alto del triennio) o sul più alto reddito del triennio 2020-2022. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il 5% deve essere applicato sul più alto dei redditi del triennio 2020-2022.

Esempio - Il contribuente ha conseguito un reddito di lavoro autonomo nel 2023 di euro 100.000 (avrebbe un'IRPEF lorda di euro 35.900). Nel triennio 2020-2022 ha conseguito i seguenti redditi: