A partire dal 7 novembre 2022 le acquisizioni di crediti derivanti da bonus fiscali è stata sospesa.
Dal 7 novembre 2022 non funziona più la piattaforma della cessione dei crediti di tutti i tipi, in particolare quelli edilizi, di Poste Italiane.
Poste Italiane ha chiuso i rubinetti delle acquisizioni dei crediti dei vari bonus edilizi. Un messaggio comunica agli utenti: “Il servizio di acquisto di crediti d’imposta ai sensi del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n. 77 e s.m.i. è sospeso per l’apertura di nuove pratiche”.
Dal testo del messaggio sembra emergere che le pratiche già caricate, che verranno accettate, verranno liquidate, mentre quelle che verranno rifiutate non avranno alcuna possibilità di essere integrate. Il rifiuto di Poste del credito ceduto costringerà il beneficiario diretto a fare altre scelte (come ad esempio fruire in dichiarazione della prima rata delle spese 2022 e cedere quando si riaprirà il canale le rate residue entro il 16 marzo 2024).
Poste Italiane non assume alcun obbligo a contrarre, riservandosi di valutare a proprio insindacabile giudizio l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione.
Le conseguenze della sospensione - La conseguenza di tale sospensione per il beneficiario diretto, che ha sostenuto le spese agevolate e che avrebbe voluto cedere il credito a Poste Italiane S.p.A. va valutata attentamente.
Il beneficiario diretto, che ha sostenuto le spese agevolate (e che aveva offerto in cessione a Poste italiane il credito di imposta, corrispondente alla detrazione dall’imposta sui redditi che su tali spese gli spetta, presentando l’apposito modello di comunicazione dell’opzione), può:
Scadenza di invio dell’opzione - La cessione “differita” di tutte le quote residue successive alla prima di un bonus edilizio relativo a spese sostenute nel 2022, va fatta entro il 16 marzo 2023 (ed entro il 16 marzo 2024 per cedere tutte le quote residue successive alle prime due).
Si ricorda che in precedenza Poste Italiane aveva sospeso a fine dicembre 2021 le acquisizioni per poi riattivarle dal 7 marzo 2022, limitandosi a sottoscrivere accordi per l’acquisto di crediti d’imposta unicamente dai soggetti che avessero sostenuto direttamente i relativi oneri, cioè le cosiddette “prime cessioni”.
Il portale era stato chiuso temporaneamente dopo l’approvazione del Decreto “Sostegni-ter”, il cui art. 28 aveva imposto il limite di una sola cessione del credito. Come Poste Italiane, anche la maggior parte delle altre banche e degli istituti finanziari avevano sospeso le proprie piattaforme, in attesa di un intervento correttivo da parte del legislatore. Questo correttivo è arrivato con il D.L. n. 13/2022, pubblicato in Gazzetta lo scorso 25 febbraio 2022, che ha portato a tre il numero massimo di cessioni possibili. Di conseguenza erano state riaperte le piattaforme degli acquirenti dei crediti e, gradualmente, si era sbloccato il mercato. Già verso ottobre, tuttavia, nuova chiusura dei canali.
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