La cessione d’azienda generalmente si concretizza con una cessione onerosa e comporta in capo al cedente la possibilità di realizzo di un plusvalore tassabile ai fini IRES o IRPEF. La norma prevede un diverso trattamento a seconda del diverso periodo di tempo in cui le aziende trasferite erano detenute dal cedente. La plusvalenza derivante dalla cessione d’azienda è classificabile tra i componenti straordinari del conto economico ed è irrilevante ai fini IRAP. La cessione d’azienda è ordinariamente soggetta a imposta di registro, applicata al valore complessivo dei beni aziendali, avviamento compreso, al netto del valore delle passività documentate, con l’aliquota più elevata fra quelle previste per i singoli beni e diritti che in concreto la costituiscono, salvo che in atto le parti abbiano separatamente indicato i valori dei singoli cespiti o gruppi di cespiti, ai quali verrà invece applicata la relativa aliquota. L’Agenzia delle entrate non può accertare, ai fini delle imposte sui redditi, un maggiore corrispettivo solo in base al valore dichiarato e accertato ai fini dell’imposta di registro. La cessione d’azienda è esente da imposta di bollo, è soggetto alle imposte ipotecaria e catastale fisse di 50 euro ciascuna ed è esclusa dall’applicazione dell’IVA.
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