L'Opinione
TERZO SETTORE

ETS: attività di recupero intensa, da parte di taluni comuni, dell’IMU, accampando motivazioni assai discutibili

di Fabrizio G. Poggiani | 7 Aprile 2025
ETS: attività di recupero intensa, da parte di taluni comuni, dell’IMU, accampando motivazioni assai discutibili

Recentemente si sta assistendo a una intensa attività di recupero di taluni tributi locali, in particolare dell’Imposta municipale unica (IMU), da parte di alcuni enti locali a carico di enti non commerciali (associazioni di volontariato, parrocchie e altro ancora), anche appartenenti al Terzo settore. La contestazione ricorrente è quella relativa all’esercizio delle attività con modalità commerciali, tenendo conto dei dati indicati nei bilanci degli ETS che, però, non rilevano tra le spese taluni esorbitanti costi “figurativi” come quello relativo alle attività prestate dai volontari o derivanti da altre particolari situazioni (beni strumentali ottenuti gratuitamente, utilizzo gratuito di immobili e quant’altro) o quella per la quale l’ente comodante, che concede a uso gratuito una unità immobiliare o una parte di essa, non possiede un collegamento “funzionale” e “strutturale” con l’ente comodatario. L’ente colpito dalla richiesta del comune deve procedere, quindi, con una attenta analisi della propria struttura, avendo cura di evidenziare all’ente locale le proprie peculiarità, in termini di esercizio delle attività con modalità non commerciali o di collegamento funzionale, in presenza di immobili concessi in godimento gratuito.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Esenzione IMU per enti non commerciali e del Terzo Settore, condizioni e requisiti definiti dal Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017) e dalla legge di bilancio 2024 (legge 213/2023). Alcuni enti locali stanno contestando l'esenzione, richiedendo un'attenta analisi delle attività svolte.