L'Opinione
ADEMPIMENTI

La prevista modifica del termine per l’adesione al concordato preventivo biennale (CPB) al 30 settembre crea ulteriori disagi ai professionisti

di Fabrizio G. Poggiani | 24 Marzo 2025
La prevista modifica del termine per l’adesione al concordato preventivo biennale (CPB) al 30 settembre crea ulteriori disagi ai professionisti

È stato recentemente licenziato un Decreto legislativo correttivo degli adempimenti di natura tributaria che interviene anche sull’istituto del concordato preventivo biennale (CPB), di cui al D.Lgs. 13/2024. Tra le novità, opportunamente, è prevista la modifica del termine per l’adesione al patto con il Fisco con lo spostamento del termine ordinariamente previsto del 31 luglio al 30 settembre, attraverso la modifica del comma 3, dell’art. 9, del D.Lgs. 13/2024. Questo intervento, atteso quanto sicuramente apprezzabile, porta in seno ulteriori criticità giacché emerge un disallineamento tra il termine richiesto per l’adesione, che con il biennio 2024/2025 è stata esercitata in sede dichiarativa, e il termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi, ordinariamente previsto al 31 ottobre. Questa doppia scadenza ha portato l’Agenzia delle Entrate a valutare l’introduzione di un modello ad hoc, che si innesta tra gli altri numerosi adempimenti del periodo, al fine di rispettare, appunto, questo nuovo termine del 30 settembre e al fine di evitare la presentazione anticipata del modello Redditi ma che non esclude la definizione del modello dichiarativo e la redazione completa ed esatta dei modelli ISA.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Il Decreto legislativo correttivo modifica il termine per l'adesione al concordato preventivo biennale, posticipandolo dal 31 luglio al 30 settembre. Tuttavia, ciò comporta criticità nella presentazione delle dichiarazioni dei redditi entro il 31 ottobre.