Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici si configura anche quando si acquistano dei crediti di imposta, con la consapevolezza della loro inesistenza, al fine di indicarli in dichiarazione dei redditi a scomputo dell’imposta dovuta. Questo in sintesi quanto affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 8653 del 28 febbraio 2024. La questione oggetto di intervento da parte della Cassazione verteva sulla contestazione del reato ex art. 3 del D.Lgs. n. 74/2000 in materia di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e dunque sulla verificabilità dell’elemento soggettivo del dolo specifico.
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