Commento
MANOVRA 2024

Titoli di Stato esclusi dal calcolo ISEE con la Manovra 2024

di Marco Bomben | 9 Novembre 2023
Titoli di Stato esclusi dal calcolo ISEE con la Manovra 2024

La Manovra 2024 prosegue il suo iter verso l’approvazione definitiva ed il testo bollinato dal MEF è già al vaglio del Parlamento. Tra le misure c’è anche l’esclusione, fino al valore complessivo di 50.000 euro, dei titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE. Una norma che, nella pratica, avrebbe l’effetto di allargare la platea di accesso e/o l’importo di alcuni bonus e agevolazioni, tra cui, ad esempio, l’assegno unico.

ISEE: titoli di Stato esclusi dal calcolo fino a 50.000 euro

Dopo settimane di bozze e ripensamenti, lo scorso 30 ottobre il Governo ha presentato il testo bollinato della Manovra 2024 al Parlamento, che nelle intenzioni dell’esecutivo dovrebbe approvarlo senza emendamenti.

Tra le diverse novità recate dal provvedimento si prevede, all’art. 39, anche l’“Esclusione dall’ ISEE dei titoli di Stato”.

L’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), si ricorda, è un indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie.
Si tratta di un documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare.

Per ottenere l’ISEE è necessario prima compilare la DSU (Dichiarazione sostitutiva unica), un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.

Le tipologie di ISEE

ISEE standard o ordinario

L’ISEE ordinario contiene le principali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare.

Questo tipo di indicatore vale per la maggior parte delle prestazioni.

ISEE università

Lo studente che vuole accedere alle prestazioni per il diritto allo studio universitario deve identificare il proprio nucleo familiare e se non “autonomo” (per essere considerati autonomi bisogna soddisfare entrambi i requisiti: residenza fuori dalla casa di abitazione da almeno due anni e presenza di adeguata capacità di reddito) viene “attratto”, solo per le prestazioni universitarie, nel nucleo dei proprio genitori, pur avendo diversa residenza.

ISEE socio-sanitario

L’ISEE socio-sanitario è utile per l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie come l’assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti, l’ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semi-residenziali per le persone che non possono essere assistite a domicilio.

Le persone disabili maggiorenni possono scegliere un nucleo più ristretto rispetto a quello ordinario.

Per esempio, una persona maggiorenne disabile non coniugata e senza figli, che vive con i genitori, in sede di calcolo ISEE può dichiarare solo i suoi redditi e patrimoni.

ISEE socio-sanitario residenze

Tra le prestazioni socio-sanitarie alcune regole particolari si applicano alle prestazioni residenziali come i ricoveri presso Residenze socio sanitarie assistenziali (RSA, RSSA).

Si ricorda che in tal caso l’ospitalità alberghiera non è a carico del Servizio sanitario nazionale.

Anche in questo caso è possibile optare per la dichiarazione del nucleo più ristretto.

Per il calcolo dell’ISEE si tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare, integrando l’indicatore con una componente aggiuntiva per ciascun figlio.

Tale previsione consente di differenziare la condizione economica dell’anziano non autosufficiente che ha figli in grado di aiutarlo, da quella di chi non ha alcun aiuto per fronteggiare le spese del ricovero.

ISEE minorenni

Questa tipologia di indicatore è utile per l’accesso alle prestazioni agevolate rivolte ai minorenni che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi.

Per il calcolo occorre prendere in considerazione la condizione del genitore non coniugato e non convivente per stabilire se essa incida o meno sull’ISEE del nucleo familiare del minorenne.

ISEE corrente

L’ISEE corrente consiste in un ISEE aggiornato dei redditi e trattamenti degli ultimi 12 mesi (o 2 mesi, in tal caso i redditi saranno moltiplicati da INPS per 6 al fine di rapportarli all’intero anno, se il lavoratore è dipendente a tempo indeterminato per il quale sia intervenuta la perdita, sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa) quando si siano verificate rilevanti variazioni del reddito a seguito di eventi avversi come la perdita del posto di lavoro.

 

Tornando alla bozza di Manovra, nel testo bollinato si precede che siano esclusi dal calcolo dell’ISEE, fino al valore complessivo di 50.000 euro:
• i titoli di Stato di cui all’art. 3 del D.P.R. n. 398/2003:

Categorie di titoli di Stato

• Buoni ordinari del Tesoro (BOT)

• Certificati di credito del Tesoro (CCT EU)

• Buoni del Tesoro poliennali (BTP)

• Buoni del Tesoro poliennali green (BTP Green)

• Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione (italiana o europea)

• Buoni del Tesoro poliennali riservati agli investitori retail (BTP Valore, BTP Italia, BTP Futura)

• i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato (tipicamente, i buoni fruttiferi postali).

In assenza di specifiche previsione, la modifica sembrerebbe riguardare tutte le categorie di ISEE.

La ratio del provvedimento è evidentemente quella di contenere lo spread ed incentivare la detenzione dei titoli di Stato da parte di investitori retail, di norma cassettisti, riducendo le oscillazioni e la possibilità di speculazione.

Non a caso, nel testo della bozza si fa riferimento in particolare ai titoli di Stato nazionali e non quelli degli stati esteri.

Prime riflessioni e criticità dell’intervento

Se l’obiettivo di incrementare le risorse a disposizione dello Stato contenendo, per quanto possibile, il costo del nuovo debito può essere in linea generale condivisibile le modalità dell’intervento hanno destato alcune perplessità in ragione, innanzitutto, della potenziale iniquità che si verrebbero a creare in relazione a tutte quelle agevolazioni:

  • rivolte a sostegno delle famiglie in situazione di difficoltà economica;
  • che discriminano i beneficiari proprio in base al valore ISEE.

Per effetto della novità, infatti, nel 2024 chi detiene BTP e buoni postali, pur mantenendo reddito e patrimonio uguale rispetto al passato, vedrà il suo ISEE abbassarsi.
Per molti bonus e agevolazioni ciò implica il diritto ad un contributo più alto in ragione di un valore ISEE ridotto.

Su tutti, gli effetti più incisivi si dovrebbero avere in relazione all’assegno unico.

Nella Relazione tecnica alla Manovra si legge infatti che: “considerata l’universalità della prestazione e la granularità delle classi ISEE cui corrispondono livelli di prestazioni diverse”, togliere gli investimenti dal computo dell’ISEE potrebbe avere “un peso irrilevante per i valori di ISEE bassi, che cresce al crescere dell’ISEE” con un incremento che, secondo le prime stime, dovrebbe essere mediamente dello 0,7%.

Da segnalare infine che la norma dovrà inevitabilmente passare il vaglio di Bruxelles posto che, nella misura in cui si vanno ad incentivare esclusivamente i titoli di Stato nazionali e non anche quelli degli altri Paesi dell’Unione si rischia l’infrazione dei paletti previsti con la normativa comunitaria.

Riferimenti normativi:

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Questo documento fa parte del FocusManovra 2024