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Novità ACE nel modello Redditi 2023

di Marco Baldin | 17 Aprile 2023
Novità ACE nel modello Redditi 2023

Nel modello REDDITI SC 2023 si vedrà una riunificazione dell’ACE ordinaria con la c.d. “super ACE” che nel modello redditi precedente aveva consentito di beneficiare di un coefficiente di rendimento nozionale del 15% solo per gli incrementi patrimoniali 2021. Nel presente contributo si presentano sinteticamente le principali novità presenti nel citato modello dichiarativo in riferimento alla disciplina dell’ACE.

ACE: soggetti beneficiari e valore del beneficio

L’Aiuto alla crescita economica (c.d. “ACE”) è un istituto fiscale ormai consolidato nel nostro sistema tributario in quanto introdotto con l’art. 1 del D.L. n. 201/2011 (poi modificato con il D.M. 3 agosto 2017) e consiste in una detassazione di una parte del reddito proporzionale agli incrementi di patrimonio netto.

Possono beneficiare di questa agevolazione:

  • le società di capitali, gli enti commerciali e le stabili organizzazioni italiane dei soggetti non residenti;
  • le persone fisiche esercenti attività d’impresa, le società in nome collettivo e in accomandita semplice, purché in contabilità ordinaria

con esclusione dei soggetti sottoposti a procedure concorsuali e coloro che determinano il reddito con criteri forfetari, come le società agricole che applicano l’art. 32 del TUIR.

Ai fini di determinare il valore del beneficio occorre procedere a:

  • determinazione della variazione in aumento del capitale proprio (di fatto, del patrimonio netto) rispetto a quello esistente alla chiusura dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2010, assunto al netto dell’utile di esercizio;
  • confronto con il patrimonio netto contabile;
  • calcolo del reddito detassato, moltiplicando la variazione in aumento (o il patrimonio netto, se inferiore) per il coefficiente di remunerazione.

Le variazioni del capitale proprio possono essere riferite a:

  • conferimenti in denaro;
  • accantonamento di utili a riserva, ad esclusione di quelli destinati a riserve non disponibili (ad esempio riserve di rivalutazione per effetto di leggi speciali);
  • rinuncia dei soci a crediti vantati verso la società;
  • compensazione di crediti in sede di sottoscrizione di aumenti del capitale.

I decrementi di capitale possono invece riferirsi a:

  • riduzione del patrimonio netto contabile con attribuzione ai soci;
  • incremento delle consistenze dei titoli e valori mobiliari diversi dalle partecipazioni;
  • clausole “anti-abuso” quali: conferimenti in denaro a favore di società del gruppo, acquisto di partecipazioni in società controllate già appartenenti ad un gruppo, acquisto di aziende (o rami) da società del gruppo, ecc.

Modello redditi 2023 e novità ACE

Per quanto riguarda il prospetto ACE da indicare nei modelli REDDITI SC 2023 si segnalano alcune modifiche alle quali occorre porre attenzione:

  • al rigo RS112A vengono riepilogati i dati della c.d. “super ACE” di cui all’art. 19, comma 2 ss. del D.L. n. 73/2021 (calcolata con un coefficiente agevolato di rendimento nozionale del 15% solo per il 2021);
  • al rigo RS113 vengono riepilogati i dati dell’ACE “ordinaria”.

In particolare il menzionato rigo RS112A è dedicato a tre scopi principali:

  • evidenziare il credito spettante, se riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate dopo il termine di presentazione della dichiarazione riferita al 2021;
  • evidenziare gli utilizzi del credito già esposto nella dichiarazione riferita al 2021;
  • dichiarare il credito già utilizzato, nel momento in cui lo stesso debba essere riversato, in tutto o in parte, per effetto di riduzioni della base ACE nel 2022 causate da distribuzioni ai soci.

Per essere più chiari, operativamente, nella colonna 6 del rigo RS112A viene indicato il credito d’imposta da riversare ai sensi dell’art. 19, comma 4 del D.L. n. 73/2021 nel momento in cui vi siano riduzioni del patrimonio netto nel 2022. Le riduzioni di patrimonio netto rilevanti a tal fine sono solo quelle relative a distribuzioni di riserve ai soci mentre questo obbligo non opera nel caso in cui la riduzione patrimoniale sia derivante da perdite di esercizio.

Nella colonna 7 del medesimo rigo si dovrà dare evidenza del credito riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate dopo il termine di presentazione della dichiarazione dei REDDITI SC 2022 e non indicato in tale modello.

A tal proposito si ricorda che i soggetti che volevano beneficiare della “super ACE” sottoforma di credito d’imposta dovevano inviare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate entro il 30 novembre 2022. L’Agenzia, entro 30 giorni dal ricevimento delle singole comunicazioni, aveva l’onere di comunicare il riconoscimento o il diniego del credito. Pertanto potrebbe verificarsi il caso che una comunicazione sia stata inviata in data 20 novembre 2022 ed il credito riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate in data 10 dicembre 2022. In questo caso il credito non poteva essere indicato nel modello redditi 2022 e, quindi, dovrà essere indicato in colonna 7 del modello REDDITI SC 2023.

Le colonne 8 e seguenti, da ultimo, sono dedicate a dare evidenza degli utilizzi dell’eventuale credito residuo riportato nella precedente dichiarazione dei redditi.

Al rigo RS113 del modello REDDITI SC 2023, invece, si nota una “riunificazione” sotto un unico coefficiente di rendimento nozionale dell’1,3% dell’ACE “ordinaria” e dalla “super ACE”. Pertanto, la differenza tra gli incrementi e decrementi del capitale proprio rilevati fino al 2022, nel limite del patrimonio netto, daranno luogo ad un ammontare detassato derivante dall’applicazione del coefficiente di rendimento dell’1,3%.

Giova però ricordare che, ai sensi dell’art. 19, comma 5 del D.L. n. 73/2021, potrebbe essere necessario procedere ad un riversamento della “super ACE”, se fruita come riduzione dell’imponibile, qualora si fossero registrate nel 2022 riduzioni della base ACE. In sostanza qualsiasi riduzione del patrimonio netto per distribuzioni di utili comporta il recapture della super Ace anche se i relativi utili non hanno concorso al beneficio. Questo effetto negativo potrebbe essere evitato se tali riduzioni sono compensate da nuovi incrementi derivanti, per esempio, da conferimenti dei soci o dall’accantonamento dell’utile di esercizio a riserva.

Riferimenti normativi:

Sullo stesso argomento:Modello redditi SCACE

Questo documento fa parte del FocusDICHIARATIVI 2023