In questi giorni i contribuenti si sono visti recapitare migliaia di lettere di compliance che invitano a regolarizzare, anche avvalendosi dei diversi istituti di “pace fiscale” previsti dalla manovra finanziaria, le violazioni compiute nelle trasmissioni telematiche di fatture elettroniche e corrispettivi telematici. Il contenuto della missiva, ed anche alcune risposte ad interpello fornite nel tempo dall’Agenzia, avevano lasciato non pochi dubbi in merito a quale fosse il corretto regime sanzionatorio applicabile alle violazioni e, di conseguenza, il corretto istituto da utilizzare al fine di porre rimedio all’errore compiuto. Con la circolare n. 6/E del 20 marzo 2023 il quadro si fa finalmente chiaro, consentendo di porre in essere i necessari comportamenti. Il tutto tenendo in considerazione il fatto che i tempi sono brevi, posto che per la sanatoria degli errori formali e per il cd. “ravvedimento speciale” il termine è stabilito nel 31 marzo 2023.
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