Premessa
Nel seguito un caso tratto dalla realtà, utile ad esemplificare i vari passaggi che occorre porre in essere al fine di ottenere la proposta utilizzando il software Ade, scaricabile al seguente link. Quanto ai riferimenti normativi, ci si limiterà ai passaggi essenziali ai fini della comprensione dei passaggi tecnici, rimandando ai precedenti contributi per i dovuti approfondimenti.
L’installazione del software
Per il funzionamento del software, è necessario che sul pc sia installata la Java Virtual Machine.
Il caso esemplificativo a seguire è stato predisposto utilizzando la modalità con installazione su pc con sistema operativo Windows, comprensivo di ambiente Java (Versione con JVM) del quale si consiglia l’utilizzo se non si è certi di disporre già sulla postazione dell’ambiente Java.
Avvio del software e visione d’insieme
Ad avvenuta installazione del software, tra i programmi troveremo l’applicazione ISA2024.bat, selezionando la quale si avvia il programma:
La videata si presenta come segue:
In questa fase, ad interessare sono i primi due passaggi:
1) IMPORTA: per l’importazione del “file dati ulteriori ISA/CPB” essenziale all’elaborazione dell’ISA prima, e della proposta di concordato preventivo poi.
2) COMPILA: per l’inserimento dei dati utili al calcolo ISA e, successivamente, per la richiesta di proposta di concordato.
Per i soggetti ISA gli indicatori di affidabilità fiscale sono elemento essenziale sul quale viene costruita la proposta di concordato e, per l’elaborazione degli ISA, è elemento essenziale la presenza dei cd. “dati ulteriori”, messi a disposizione dal parte dell’Agenzia delle Entrate nel cassetto fiscale del contribuente (e ivi prelevabili dal contribuente stesso, dall’intermediario delegato all’accesso al cassetto fiscale o dall’intermediario delegato al cassetto o anche solo specificatamente al prelievo dati ISA).
Fase 1 - Importa
Il primo passaggio essenziale, come si è detto, consiste nell’importazione nel software ISA del cd. “file dati ulteriori”.
I passaggi da effettuare consistono:
- nello scaricamento del file dal cassetto fiscale del contribuente (ad opera del contribuente dotato di credenziali di accesso, o dell’intermediario delegato);
- nell’importazione del file scaricato nel software ISA.
Per scaricare il file dati ulteriori occorre:
- Accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate
- Accedere all’area riservata inserendo le credenziali di accesso
- Ricercare e selezionare il servizio “CASSETTO FISCALE”
Effettuato l’accesso al CASSETTO FISCALE (se l’accesso viene effettuato da intermediario, occorre specificare per conto di quale contribuente delegante si sta operando), occorre poi selezionare tra i servizi disponibili “CONSULTAZIONI”.
All’interno dell’area CONSULTAZIONI accedere alla sotto area ISA/STUDI DI SETTORE:
Infine, selezionare il menù PRECALCOLATE ISA, controllando che il periodo proposto sia il 2023 e fare click sul rigo “XML delle precompilate ISA”
Così operando, verrà scaricato sul proprio PC un file XML (ISA2023_codice fiscale del contribuente). Occorre ricordare dove viene salvato il file, poiché dovrà essere ricercato e selezionato nella successiva fase di IMPORTA.
Quando il file XML dei “dati ulteriori” è disponibile sul PC, si torna al software “Il mio ISA 2024” e si procedere con il primo passaggio, IMPORTA, facendo click su “Importa file”.
Si apre quindi una videata tramite la quale, cliccando su “Seleziona”, ricercare il file XML prima scaricato, selezionarlo e confermare con “Importa”.
È possibile verificare il buon fine dell’operazione poiché viene restituita una videata che mostra, per il contribuente in fase di lavorazione, quali “dati ulteriori” sono stati importati, dati che, come è possibile verificare dalla videata a seguire, possono anche riferirsi a ISA diversi o tipi di reddito diversi. Ciò non deve preoccupare, sarà il software a prendere in considerazione quelli afferenti il contribuente, sulla base della successiva compilazione del modello ISA, senza che null’altro debba essere specificato.
Fase 2 – Parte 1, compilazione modello ISA
Terminata l’importazione del file XML, dal software “Il mio ISA 2024” si accedere alla seconda fase, quella relativa alla vera e propria compilazione dei dati.
È essenziale, prima di poter approcciare il concordato preventivo, che il modello ISA sia completo in ogni sua parte. Per tale ragione il software richiede prima di procedere con l’inserimento integrale del modello ISA e, solo dopo, consente di effettuare la richiesta dei dati CPB, non prima di aver fornito le ulteriori informazioni richieste a tal proposito, che approfondiremo nella successiva Fase 2, parte 2.
Sotto il menù “COMPILA” sono raggruppate sia le funzioni di creazione ex novo di una posizione, che la riapertura di una posizione già gestita in precedenza.
Nel nostro esempio, scegliamo “CREA UNA NUOVA POSIZIONE”. In prima battuta viene proposto l’anno modello dichiarazione (2024, per l’anno di imposta 2023) e viene richiesto l’inserimento del modello di dichiarazione, con elenco a discesa che fornisce tutte le diverse opzioni disponibili.
I dati e le videate a seguire si riferiscono ad un caso esemplificativo (ma reale), riferito a:
- SRL esercente attività di locazione di immobili commerciali
- Risultato civilistico perdita 5.000 euro
- Perdita fiscale euro 2.047
Proseguendo con l’inserimento dei dati richiesti (selezionando “Avanti”) vengono riepilogati:
- Anno modello dichiarazione
- Tipo di modello dichiarazione
- Codice fiscale del contribuente (che viene letto direttamente dal file dati ulteriori ISA)
- Codice ISA (proposto in base al codice ATECO attività)
- Codice ATECO attività
Viene altresì data evidenza della corretta avvenuta importazione dei dati ulteriori ISA, con un banner in azzurro a piè di pagina.
Selezionando “VAI A QUADRI” si procedere quindi con la compilazione integrale del modello ISA
Ad avvenuto inserimento di tutto il modello ISA, selezionando al fondo di uno qualsiasi dei quadri che compongono l’ISA stesso il pulsante “VAI AL CALCOLO”, si ottiene l’esito ISA (del quale viene riportata per brevità solo l’indicatore finale, ma scorrendo è possibile consultare tutte le variabili che hanno concorso all’assegnazione del punteggio, che nel caso specifico è pari a 6,4).
Nel caso specifico, l’adeguamento richiesto al fine di ottenere il massimo grado di affidabilità fiscale è pari a euro 2.047, esattamente pari alla perdita fiscale di partenza. Quanto sopra poiché tutti gli indicatori correlati ad addetto (nel caso specifico, uno solo) restituiscono tutti valore 10, mentre a non essere “apprezzata” è la presenza di un reddito negativo. Al fine di ottenere 10, quindi, viene proposto un adeguamento esattamente pari alla perdita fiscale.
Le conseguenze dell’adeguamento ai fini del CPB
Occorre a questo punto dedicare un paragrafo apposito ad un aspetto che non deve essere trascurato, e che peraltro è “nuovo” nell’ottica del concordato preventivo, poiché si tratta di innovazione introdotta dal decreto attuativo decreto attuativo pubblicato il 15 giugno 2024.
In tale decreto è stata inserita una previsione che in precedenza era del tutto assente nel D.Lgs. n. 13/2024, introdotta al fine di avvicinare gradualmente i contribuenti all’istituto del concordato.
In termini generali, il motore di calcolo effettua i conteggi dovuti e restituisce l’ammontare della proposta (che risulterà sempre maggiore con riferimento al 2025 rispetto al 2024, poiché entra in gioco anche la rivalutazione prevista dal decreto).
Per il 2024, tuttavia, viene concesso “uno sconto”: laddove il reddito atteso per il 2024 sia superiore a quello dichiarato per il 2023, quale proposta verrà restituita la somma tra il reddito 2023 e il 50% della differenza tra il reddito atteso 2024 ed il reddito atteso 2023.
Di quanto sopra si darà dimostrazione a breve, tramite il software.
In questa fase basti evidenziare che la definizione della proposta relativa al 2024 è direttamente correlata al reddito 2023. Pertanto, non solo il reddito 2023 e il modello ISA devono essere perfettamente definiti prima di accedere alla proposta, ma è anche indispensabile aver assunto una decisione definitiva in merito ad un eventuale adeguamento per l’anno 2023, poiché tale adeguamento influenza il reddito 2023, che a sua volta influenza la proposta per il 2024.
Proseguendo nel nostro esempio, ipotizziamo pertanto che il contribuente abbia assunto la decisione di adeguare agli ISA anno di imposta 2023.
Al fine di disporre dei dati corretti, è quindi necessario riprendere il quadro F degli ISA (dati contabili), inserire l’ammontare dell’adeguamento (euro 2.047) al rigo F03 e effettuare nuovamente il calcolo, che ovviamente restituisce valore 10, avendo adeguato al valore massimo richiesto:
L’avvenuto adeguamento incide ovviamente anche sul reddito fiscale, che da una perdita di euro 2.047 passa ad un risultato pari a zero (informazione che ci servirà per la compilazione del quadro CPB).
Fase 2 – Parte 2, modello CPB e proposta
Definito il quadro ISA, è quindi possibile passare alla proposta di concordato preventivo biennale.
Quanto sopra non è effettuabile selezionando semplicemente “PROPOSTA CPB” dal menù, in quanto la procedura, correttamente, ci ricorda che prima occorre fornire alcune informazioni essenziali, prima su tutte il rispetto delle condizioni di accesso e l’assenza di cause di esclusione (righi P01 e P02).
Operativamente, è quindi necessario selezionare “TORNA AI QUADRI” e porsi su “QUADRO P – Concordato Preventivo Biennale, dal menù QUADRI.
Così operando, si entra in compilazione del quadro CPB, nel quale, al fine di ottenere la proposta, è essenziale barrare “Presenza dei requisiti di accesso” e “Assenza di cause di esclusione”
Altro passaggio essenziale, in ragione di quanto evidenziato al paragrafo precedente, è l’inserimento del reddito 2023 e del valore della produzione IRAP ai righi P04 e P05. Tali valori sono quelli “normalizzati concordato”, ovvero quelli che emergono dei dichiarativi depurati delle variabili non concordabili (plus e minusvalenze, sopravvenienze attive e passive, redditi di partecipazione, cui il decreto correttivo in esame il 20 giugno 2024 andrà probabilmente ad aggiungere anche le perdite su crediti).
Nel nostro esempio, il reddito di impresa (compreso adeguamento ISA) è pari a zero, e non sussistono variabili non concordabili.
Allo stesso modo, il valore della produzione netta IRAP è pari a zero.
Ricapitolando, al fine di ottenere una corretta proposta di concordato è necessario:
- Definire ISA 2024 anno 2023 ed eventuale adeguamento
- Barrare P01 per attestare il rispetto delle condizioni di accesso, se presenti
- Barrare P02 per attestare l’assenza di cause di esclusione
- Inserire ai righi P04 e P05 il reddito e il valore della produzione netta IRAP “normalizzati” ai fini del concordato
Il modello CPB è stato aggiornato inserendo la precisazione che l’attestazione di cui al rigo P02 è resa sotto forma di atto notorio.
Effettuati tutti questi passaggi (ricordando che nel caso specifico il reddito e il valore IRAP normalizzati sono pari a zero) è possibile procedere con la richiesta della proposta, che restituisce nel caso specifico i seguenti valori (si analizza solo il reddito, poiché il meccanismo che regola la proposta IRAP è il medesimo):
- Reddito 2024 – euro 10.826
- Reddito 2025 – euro 21.869
Comprendere la modulazione della proposta
Proviamo ora a fornire qualche spunto di interpretazione del risultato della “proposta”.
In premessa occorre evidenziare che, un po’ come accade con gli ISA, è pressoché impossibile leggere il “dietro le quinte” dei conteggi e comprenderli appieno. Basti evidenziare che in questo caso esemplificativo (ma reale) per ottenere 10 per il 2023 basta un adeguamento di poco più di 2.000 euro, che porta l’imponibile fiscale a zero (chiaramente, però, occorre sborsare l’IVA), mentre la proposta per il 2024 è decisamente più alta, oltre 10.000 euro, per arrivare a oltre 20.000 euro per il 2025.
Detto questo, è sicuramente interessante notare quanto possa essere consistente lo “sconto” concesso, che tuttavia riguarda solo il 2024, ed è altresì interessante comprenderne il funzionamento.
Posto che, nel caso specifico, il reddito 2023 è pari a zero, di fatto il reddito “atteso” per il 2024, se non fosse stato introdotto all’ultimo la riduzione del 50%, sarebbe stato il doppio. Quindi, prima della modifica introdotta con il decreto attuativo, le proposte reddituali sarebbero state le seguenti:
- anno 2024 euro 21.652 (ovvero 10.826 euro x 2)
- anno 2025 euro 21.869
Ciò porta a due considerazioni: il peso della rivalutazione non è così consistente ma, almeno in questo caso, tra reddito dichiarato per il 2023 e redditi “attesi” 2024 e 2025 vi è una differenza veramente consistente.
Il peso della riduzione concessa per il 2024
A titolo di puro studio, e al fine di far meglio comprendere l’effetto dello “sconto” concesso per il 2024, proviamo ad intervenire sulla medesima situazione, sostituendo nel quadro CPB al reddito effettivo 2023 (zero) l’ammontare di 10.000 euro.
Grazie a questa simulazione diviene ancora più chiaro il meccanismo particolare previsto per la formulazione della proposta 2024.
L’esito che si ottiene è il seguente:
Comprendiamo ora la logica dei conteggi. Grazie al caso precedentemente analizzato (reddito 2023 pari a zero) abbiamo induttivamente compreso che il reddito atteso per il 2024 dal motore di calcolo è pari a euro 21.652. La proposta per il 2024, tenuto conto dello “sconto” del 50% sul maggior reddito rispetto al dichiarato 2023, diviene pertanto pari a 15.826 euro come da sviluppo a seguire:
Reddito 2023 |
10.000 euro |
Maggiore richiesta per il 2024 ridotta del 50%: Reddito atteso 2024 euro 21.652 -reddito 2023 euro 10.000 = 11.652 x 50% |
5.826 euro |
Proposta 2024 |
15.826 euro |
Da quanto sopra discende l’enorme rilevanza della corretta indicazione anche dei dati relativi al 2023, normalizzati in un’ottica di concordato, poiché gli stessi possono incidere in maniera assolutamente rilevante sull’ammontare della proposta 2024 (mentre non influenzano la proposta 2025, poiché la stessa non gode di alcuno “sconto eventuale” basato sui valori del 2023).
Riferimenti normativi: