Si illustrano i numerosi metodi di determinazione del valore economico degli intangibili, elaborati dalla prevalente dottrina economico-aziendale. Tra questi, ai fini della valutazione dei marchi di impresa, si suggerisce l’utilizzo di due metodi. Il primo è quello dei risultati differenziali, che rientra nei criteri reddituali indiretti di stima del valore degli intangibili e la cui premessa concettuale è che un complesso di intangibili (marca, brevetto, ecc.) è all’origine di specifici e misurabili vantaggi, da stimare in via differenziale rispetto a situazioni “medie” o “normali” di concorrenti che non ne fruiscono. Il secondo metodo è quello dei tassi di royalty, basato sull’estrapolazione delle royalties annuali applicate nella cessione in uso di marchi o brevetti e la cui applicazione avviene attraverso l’utilizzo di una formula, in cui si tiene conto anche del carico fiscale.
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