Il Ministero della giustizia, con il D.dir. 28 settembre 2021, ha disciplinato il funzionamento della composizione negoziata per la soluzione della crisi d'impresa, come previsto dal D.L. 24 agosto 2021, n. 118, convertito dalla legge 21 ottobre 2021, n. 147. Il decreto dirigenziale ha lo scopo di fornire una guida sia per gli imprenditori che versano in un potenziale stato di difficoltà, che per gli esperti nominati. La composizione negoziata è un processo finalizzato alla verifica delle concrete prospettive di risanamento, destinato in ogni caso a svolgersi e a concludersi, in generale, con la relazione finale di cui al comma 8 dell’art. 5 del D.L. n. 118/2021. Obiettivo della composizione negoziata è il risanamento del debito, che deve comprendere il debito scaduto, quello già riscadenzato o differito, quello interessato da moratorie ex lege, linee di credito bancarie utilizzate, delle quali non ci si attende il rinnovo e rate di mutuo e finanziamenti in scadenza. Si osserva come il legislatore abbia espressamente previsto la verifica del piano da parte dell’imprenditore in via prognostica e il rispetto del minimo legale del capitale sociale al momento della conclusione dell’accordo, come condizione perché l’attività aziendale possa proseguire, rappresentante lo stesso un indice di equilibrio della situazione patrimoniale.
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