La rinuncia ai dividendi da parte dei soci persone fisiche non imprenditori continua a essere terreno di frizione tra norma positiva, prassi amministrativa e ricostruzioni dottrinali. Con la Risposta n. 59/2025, l’Agenzia delle Entrate riafferma l’applicazione della teoria dell’incasso giuridico, sostenendo l’obbligo di assoggettare a ritenuta del 26% dividendi mai effettivamente percepiti.
L’impostazione solleva criticità rilevanti sotto il profilo sistematico, poiché presuppone una tassazione sganciata da qualsiasi effettiva manifestazione di capacità contributiva e forza una nozione - quella di incasso giuridico - priva di un solido fondamento normativo. Partendo da ciò viene qui analizzato il quadro normativo e di prassi, con evidenza delle incoerenze applicative e degli spunti operativi per la gestione professionale delle rinunce ai dividendi.